Camillo Mariani (Vicenza,1567 – Roma 1611). Scultore, pittore e architetto tra Vicenza e Roma.

di Francesco CARACCIOLO

Con commento di Giovanni Baglione, “Le Vite” del 1642

Artista innovativo della fine del Cinquecento e i primi anni del ‘600, Camillo Mariani nacque a Vicenza nel 1567 da padre senese; dapprima si dedicherà alla pratica del disegno, scegliendo in seguito come attività principale quella della scultura cui si consacrerà per tutta la vita. In quegli anni a Vicenza vi erano alcune influenti botteghe di lapicidi e di scultori, tra cui quelle dei Rubini e degli Albanese, ma non meno importante fu la pratica scultorea esercitata dagli allievi del lombardo Ruggero Bascapè.

Camillo Mariani esordisce nel cantiere del Teatro Olimpico, entro il 1585, per la realizzazione di statue in stucco destinate a decorare la scenafronte sotto la direzione dello Scamozzi; lavora tra il 1592 e il 1594 a Villa Cornaro a Piombino Dese eseguendo sei statue degli antenati di questa importantissima famiglia patrizia veneziana; negli stessi anni è presente di nuovo a Vicenza in occasione del completamento della decorazione della facciata della chiesa di San Pietro dove, oltre a realizzare le sculture acroteriali in facciata raffiguranti i Ss. Pietro, Paolo e Andrea, Camillo concepisce le due figure della Fede e della Speranza che affiancano lo stemma pietrino in stucco all’interno del timpano triangolare della chiesa vicentina (fig.1).

1) Chiesa di S. Pietro, Vicenza, facciata con timpano triangolare decorato da Camillo Mariani, fine ‘500

Al 1596-97 risale il suo trasferimento a Roma in vista della preparazione del Giubileo che attirerà tanti artisti da ogni dove (Caravaggio, ad esempio, è già a Roma almeno dal 1594/95). Dopo aver lavorato nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Camillo si cimenterà nella decorazione molto innovativa della chiesa di San Bernardo alle Terme (fig. 2) in cui l’artista propone otto statue in stucco forte di santi di una tale modernità da anticipare il Barocco.

2) Camillo Mariani, interno della chiesa di S. Bernardo alle Terme a Roma, progetto della chiesa e statue in stucco forte con figure di Santi, 1597-1602

L’impresa decorativa di San Bernardo, conclusasi nel 1602, comprende finanche l’esecuzione di coppie di angeli sui pennacchi degli archi.

3) Camillo Mariani, San Girolamo, stucco forte, Roma, S. Bernardo alle Terme, inizi ‘600

Tra le statue più notevoli del ciclo scultoreo di San Bernardo alle Terme figura soprattutto quella di San Gerolamo ( fig. 3), il cui stile, derivante dai modi di Alessandro Vittoria, si arricchisce di movimento e concitazione grazie al  sapiente uso del contrapposto di chiara ascendenza manieristica. Nel San Girolamo predomina la forma serpentinata e avvitata che frena la rigidità della figura conferendole più movimento e dinamismo. Il Santo eremita ha la testa reclinata in basso e la gamba sinistra avanzata, apparendo assorto e allo stesso tempo concentrato nella stesura della sua Vulgata che regge con la mano sinistra, quasi in tralice, con uno straordinario effetto di illusionismo prospettico e spaziale; nondimeno appare compiuta e ben calibrata la resa del panneggio che avvolge sia il braccio sinistro del Santo, sia i fianchi che tutta la gamba destra, mentre il leone gli rivolge lo sguardo con riverenza e rispetto, quasi puntasse i suoi occhi verso il vecchio San Girolamo dalla barba lunghissima e fluente.

Mariani adoperava spesso la pietra e lo stucco per l’esecuzione delle sue statue, meno il marmo. Bisogna sottolineare quanto l’impresa di San Bernardo alle Terme fosse per la Roma tardo manierista una ventata di aria fresca in quanto essa determinò un cambiamento nella concezione della scultura la quale si arricchirà di validi apporti “formativi per l’arte nuova” e di un certo “vigore plastico” grazie all’influenza della scultura veneta (Cfr. Nava Cellini).  Lo stesso Rudolf  Wittkower  esalterà l’impresa di San Bernardo alle Terme facendo riferimento in modo particolare alla notevole “portata nel rianimare la scultura a Roma, allo scadere del ‘500 e all’aprirsi del ‘600”.

Concludo la disanima con alcune frasi riportate da Giovanni Baglione nelle sue Vite de’ pittori, scultori et architetti… del 1642:

“ Et in S. Bernardo a Termini all’incontro di santa Susanna , ha fatto egli otto figuroni di stucco con maestà condotti, che dall’arte non si può meglio sperare; due volte maggiori del vivo;la qual’opera gli fu molto lodata, e diedegli buon credito , e fama di valent’uomo […].

 L’artista morirà a Roma nel 1611 e verrà sepolto nella chiesa di Santa Susanna.

Francesco CARACCIOLO  Vicenza 23 Marzo 2025

Fonti documentarie e bibliografiche 

  • Giovanni Baglione, Le vite de’ pittori, scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII del 1572 in fino a’ tempi di Papa Urbano Ottavo nel 1642, Roma
  • Arte e Architettura in Italia, 1600-1750 (Art and Architecture in Italy, 1600-1750, 1958), traduzione di L. Monarca Nardini e Maria Vittoria Malvano, Collana Biblioteca di storia dell’arte n.14, Torino, Einaudi, 1972.
  • AA.VV., Chiesa di San Pietro in Vicenza, Storia, Fede, Arte,Tipografia U.T.VI. tipolito, Vicenza, 1997
  • https://www.treccani.it/enciclopedia/camillo-mariani_(Dizionario-Biografico)/