“Alcooltest”, al Nuovo Cinema Aquila. La meraviglia dell’avventura umana. Un film di sagre, musica e amicizia

di Marco FIORAMANTI

Roma, Nuovo Cinema Aquila

ALCOOLTEST (116’ – Fifilm Production 2025)

Soggetto, sceneggiatura, regia: Stefano Usardi

Protagonista: Drupi

Cast: Matilde Vigna, Stefano Scandaletti, Francesco Migliaccio, Selene Gandini, Vanda Colecchia, Sofia Elena Taglioni, Vassilij Gianmaria Mangheras, Giulio Cancelli, Giovanni E. Morassutti.

La sala al terzo piano del Cinema Nuovo Aquila, al Pigneto, è gremita di attori e giornalisti per l’anteprima del film. Alle domande di Elisa Fantinel, ufficio stampa, il regista Stefano Usardi – alla sua settima esperienza in lungometraggio – rinuncia al microfono e si lancia in una deriva spontanea donandoci delle riflessioni che svelano l’humus della sua avventura cinematografica:

Ho sempre confuso la dimensione dello schermo con la dimensione del reale.

Elisa Fantinel con il regista Stefano Usardi
Stefano Usardi

Nel suo continuo creare storie, personaggi e nel rapporto con gli attori che li interpretano, il regista scopre che quell’egotismo tipico e inevitabile del singolo in realtà si capovolge e ogni singolo “io” si trasforma nella forza del collettivo che diventa soggetto e motore emotivo ispirante del film. Il titolo Alcooltest non è direttamente legato al film in quanto tale, ma è un riferimento a quella soglia sottile – abbassamento del velo di lucidità – che permette a ogni personaggio di percepire l’altro-da-sé, in quegli impercettibili momenti-chiave nell’intreccio delle varie storie.

Prodotto dalla Fifilm Production di Caterina Francavilla, come i precedenti, Alcooltest è basato su una reciproca e incontrastata stima e fiducia tra i componenti dell’intera troupe.

Così risponde il regista in una recente intervista:

Nei nostri film, inoltre, cerchiamo, pur con piccoli budget di distribuire le risorse nel modo più equo possibile, cerchiamo di prendere tutti lo stesso compenso e questo aiuta ad essere più uniti. Non prendiamo soldi pubblici per la difficoltà che c’è poi di rimanere ancorati ad una idea di produzione indipendente che rimanga libera di osare e di fare film che poi non siano “industriali”.
Drupi sul set

Quelli della mia generazione, identificati demograficamente come boomer, hanno un grosso vantaggio nell’approccio al film. Conoscono bene il protagonista, Drupi, qui alla sua prima esperienza sul set. Voce soul inconfondibile – icona degli anni Settanta, superstar nell’est europeo – artista puro, carattere disincantato. Background che entra come filigrana nella memoria identitaria del personaggio interpretato, tale Sergio. Con una sostanziale differenza. Caduto in miseria, quest’ultimo è invece morbosamente legato al suo passato glorioso, vive una vita isolata, non riesce a staccarsi dai suoi luoghi, sospeso da terra, dorme in una barca a vela abbandonata in mezzo a un prato in un paese alle pendici delle Dolomiti: Lentiai di Borgo Valbelluna, una sorta di ‘Usardia’, essendo il regista cresciuto in quella zona. Nonostante il suo “eremitaggio”, Sergio si concede al contesto paesano, vive relazioni identitarie intergenerazionali, stringe amicizia con Sofia (Vanda Colecchia) prossima al matrimonio con Luca (Vassilij Gianmaria Mangheras), viene coinvolto in una band (frontwoman Sofia Elena Taglioni), vaga sospeso nel suo mondo surreale.

Sofia e Luca in una scena del film

Drupi, astemio nella vita, riesce in modo egregio a interpretare il suo ruolo traballante, frastornato – birra in mano – dell’essere in perenne “sobria ebrietas”, preda di allucinazioni varie. Biascicando parole in sussurro con quel mezzo sorriso che vive di poesia, si concede alla sagra di paese avvolto nella sua inconfondibile giacca ‘blazer uomo’ in velluto rosso/bordeaux dei suoi concerti.

Stefano Usardi

Nato a Basilea, da sempre appassionato di cinema, consegue a Bologna la laurea in Discipline del Cinema. Si trasferisce poi a Roma, dove frequenta la “NUCT – Nuova Università di Cinema e Televisione” di Cinecittà, e si laurea in Storia dell’arte presso La Sapienza. Nel 2009 ottiene una seconda laurea in Filosofia all’Università di Palermo. Nel 2011 scrive, dirige e produce il suo primo film, “Ventisette”, prodotto da Almaimage. Nel 2015 gira a Verona “Il mio giorno”, con protagonista Sergio Fiorentini, premiato come Miglior Film Low Budget al Video Festival di Imperia. Nel 2017 consegue un dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università di Almeria con una tesi sul cinema di Michelangelo Antonioni. Nello stesso anno fonda FiFilm Production insieme a Caterina Francavilla e gira “Luigo” a Bologna. Seguono “Affittasi vita” (2018, Trieste) con Massimiliano Varrese, e “Fra due battiti” (2021, Trento) con Remo Girone, vincitore del Premio Tonino Guerra all’International IMAGO Film Festival e del premio Miglior Regia all’HIIFF – Heart International Italian Film Festival. Nel 2022 gira “Senza età”, road movie drammatico tra Italia, Francia e Spagna, vincitore del Festival del Cinema del Golfo di Napoli (Miglior Film, Miglior Attrice a Patrizia La Fonte) e del Ciné Paris Film Festival (Miglior Film).

Marco FIORAMANTI  Roma 5 0ttobre 2025