di Marco FIORAMANTI
UNA COMEDY-THRILLER CON PIANISTA IN SCENA
Roma, Teatro Hamlet
Soap Operetta
di/con Enza Li Gioi

e con Joyce Conte, Simona Sorbello, Sara Pastore, Francesco Maggi, Cristina Bevilacqua, Anthony Rosa e il Maestro Francesco Paniccia al piano
Regia di Fabio Luigi Lionello
LE “BRILLO BOX” VERSIONE ENZA LI GIOI
La cosiddetta “soap” prende il nome dagli spettacoli radiofonici degli anni Trenta in uso negli States sponsorizzati dai produttori di saponi e detersivi. E anche in questa operetta, come in ogni soap che si rispetti, l’ambiente è rigorosamente familiare, i fili narrativi sono molteplici, composti a differenti quadretti scenici ben intrecciati tra loro e la réclame (ça va sans dire) è dichiarata in modo esplicito: decine di scatole di sapone DAISY BELL impilate a torre, prodotto esclusivo – udite, udite! – della Organic Soap Factory.

La messa-in-scena cui abbiamo assistito potrebbe essere, nell’ottica delle Daily Soap, la terza, la decima o perfino la centoquarantottesima puntata, e non mi stupirei se, nelle prossime repliche, le storie prendessero spontaneamente nuovi sviluppi.
Non svelerò nessuna delle molteplici gag che appassioneranno il pubblico, mi limiterò ad elencare i ruoli dei personaggi, tutti immediatamente definibili e ben scalettati. Una cinica e “caustica” contessa, caduta in disgrazia per una “necessaria” vita dissoluta (una distinta, garbatamente cinica – noblesse oblige – Enza Li Gioi) resta inchiodata alla sedia della sua stanza, cerniera psichica dell’intera soap, intenta alla lettura di qualcosa che lascia palesemente intendere macabre intenzioni.
Due figli di padri diversi: quello di primo letto – nelle note live del Maestro Paniccia – viziato fin da piccolo da cappottini di ogni tipo e colore (spunto per una scena esilarante, ndr), il secondo invece (l’eccellente, divertentissimo Joyce Conte) di nome Gian Lapo, vive con sofferenza e disagio la sua “disforia di genere” e ambisce fortemente a liberarsene.

Tre “generose” prostitute borgatare: un’ironica Simona Sorbello in duplice veste, romana e siciliana; Sara Pastore, sempre elegante, avvolta nel suo inconfondibile coté lirico; Francesco Maggi, insuperabile trans de noantri. Sono loro a formare il trio di allieve della scuola d’inglese – basata sul tormentone “Daisy, Daisy” – creata dalla contessa per monetizzare il passaggio transgender del figlio.



Completano il cast Cristina Bevilacqua, impeccabile nel ruolo del finto macho e un raffinato Antony Rosa nei panni del marito-boss della contessa. Scenografia e costumi di Tony Creations 2020.
L’idea di questo spettacolo nasce da un fatto di cronaca nera avvenuto in Emilia negli anni Quaranta trasformato dall’autrice in chiave semiseria.
Molti infatti sono gli spunti comici di questa intelligente drammaturgia-thriller ben calibrata alla quale Enza Li Gioi ci ha abituato ormai da molti anni.
Marco FIORAMANTI 12 Aprile 2025