Al MACTE (Termoli) gli scatti di Lisetta Carmi: un paesaggio naturale e sociale condiviso da Sardegna e Molise

di Silvana LAZZARINO

L’autenticità della vita umana e sociale fatta di gesti e azioni semplici e spontanee tra serenità e dolore, il fascino delle atmosfere di paesaggi immortalati in luoghi tra i più caratteristici del nostro Paese come quelli della Sardegna e della Sicilia, ma anche di città quali Genova, rivivono negli scatti di Lisetta Carmi, talento indiscusso della fotografia italiana e internazionale che ha visto nella fotografia il mezzo di impegno politico e di personale ricerca interiore.

Orgosolo, 1962
Orgosolo (uscita dalla chiesa), 1964

Con partecipazione visiva ed emotiva attraverso i suoi scatti ha saputo cogliere l’anima delle cose e delle persone: dai luoghi più vicino a lei a quelli più desolati e lontani, dando così risalto a volti di personaggi noti e famosi nel panorama culturale e artistico, ma anche a sguardi di gente comune, senza dimenticare quella rassegnazione rubata agli occhi di quanti devono lottare ogni giorno con la povertà, la fame e la solitudine. Nelle immagini da lei restituite, grazie ad un’inquadratura perfetta, vivono le emozioni che traspaiono da sguardi e gesti di uomini, donne e bambini quasi a voler lasciare una testimonianza del loro modo di essere dando luce ai loro stati d’animo tra entusiasmi e speranze, desolazione e desiderio di libertà.

Orgosolo (uscita dalla chiesa), 1964

Nata a Genova nel 1924 da una famiglia borghese di origini ebraiche, vissuta per un periodo in Svizzera, ben presto Lisetta Carmi abbandona la carriera pianistica per dedicarsi alla fotografia con la quale ha finalmente la possibilità di comunicare quanto a lei vicino e lontano, di esplorare la realtà per capire quell’umanità con le sue fragilità e il suo coraggio, le sue ambizioni e illusioni. Dopo tre anni come fotografa di scena al teatro Duse, nella sua Genova, Lisetta Carmi realizza una serie di reportage, come quello sui lavoratori del porto di Genova.

La sua passione per il viaggio la porta in Israele tra il 1958 e il 1967, e successivamente in America Latina nel 1969, per poi giungere in Oriente dove visita l’Afghanistan, il Pakistan, l’India e il Nepal. E’ poi in Sardegna dove tra il 1962 e il 1974, documenta con i suoi scatti la vita sociale dell’isola, con attenzione particolare in Barbagia.

Lisetta Carmi. Voci allegre nel buio Fotografie in Sardegna 1962-1976

È proprio a questi scatti realizzati in Sardegna che è dedicata la mostraLisetta Carmi. Voci allegre nel buio Fotografie in Sardegna 1962-1976” in corso fino al 16 gennaio 2022 presso Il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli primo museo di arte contemporanea del Molise.

Curata da Luigi Fassi e Giovanni Battista Martini, in collaborazione con l’Archivio Lisetta Carmi, il percorso espositivo propone una selezione di fotografie e materiali inediti provenienti dall’Archivio Lisetta Carmi che raccontano quel paesaggio naturale e sociale condiviso da Sardegna e Molise, oggi quasi scomparso.

Orgosolo, 1964

Si tratta di 70 fotografie realizzate da Lisetta Carmi tra il 1962 e il 1976 in Sardegna, che insieme a materiali d’archivio inediti compongono un racconto capace di travalicare i confini geografici. L’accento è posto su quei tratti in comune che caratterizzano il paesaggio del Sud Italia in questo caso la Sardegna ed il Molise: sono immagini che immortalano il paesaggio che si modifica con l’intervento umano, i corsi d’acqua, la pastorizia e poi la montagna si accompagnano a ritratti di vita sociale, di lavoro e di celebrazioni.

A riguardo la Direttrice del MACTE Caterina Riva ha sottolineato:

Grazie a questa mostra costruiamo un ponte metaforico tra Sardegna e Molise reso possibile dalle straordinarie immagini realizzate da Lisetta Carmi e dall’attenta curatela di Luigi Fassi e Giovanni Battista Martini. Sono felice che un nuovo pubblico possa scoprire il lavoro di una figura centrale del Novecento italiano, e abbracciare con lo sguardo un paesaggio naturale, sociale e antropologico comune“.
Orgosolo (festa della candelaria), 1966

La sofferenza e il dramma che accompagna ogni giorno migliaia e migliaia di uomini, donne e soprattutto bambini, costretti a sopravvivere, sono impressi negli scatti realizzati durante i suoi viaggi in America Latina, Afghanistan, Pakistan, India e Nepal. E’ durante uno di questi viaggi in Oriente che la fotografa conosce Babaji: incontro che segna una svolta radicale nella sua vita e la porta nel 1979 a fondare l’ashram Bhole Baba a Cisternino in Puglia, dove si dedica alla pratica e alla divulgazione degli insegnamenti del suo maestro. Nella sua carriera Lisetta Carmi ha anche ripreso volti di figure importanti e di successo che si sono affermati in diversi campi per talento e bravura come il musicista e direttore Claudio Abbado, il poeta Ezra Pound e ancora Luigi Dallapiccola, Leonardo Sciascia, Carmelo Bene e Lele Luzzati

Orgosolo (gregge di pecore sulla strada), 1976

Una selezione di opere della collezione permanente del museo presenti in due sale del MACTE propongono diverse interpretazioni di paesaggio come nelle opere della Collezione del Premio Termoli di Elisa Montessori, Luca Patella, Bianca Santilli, Mario Schifano, Giulio Turcato e di Eugenio Carmi, fratello di Lisetta.

Silvana LAZZARINO  R0ma  23 ottobre 2021

“Lisetta Carmi. Voci allegre nel buio Fotografie in Sardegna 1962-1976”

a cura di Luigi Fassi e Giovanni Battista Martini

MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli; via Giappone – Termoli (CB)

fino al 16 gennaio 2022

Telefono +39 0875808025 E-Mail. info@fondazionemacte.com

www.fondazionemacte.com