Al Bargello il Reliquario di Montalto, un capolavoro salvato dal terremoto nelle Marche

redazione

Il Reliquiario di Montalto  dalle zone terremotate  delle Marche  in mostra al Museo Nazionale del Bargello

Fig. 1 Jean Du Vivier, Parigi 1370-1380; Bottega orafa veneta, 1457-1464; Diomede Vanni, Roma, doc. 1587 Reliquiario di Montalto Argento fuso, sbalzato, inciso, dipinto a tempera e dorato ad amalgama di mercurio; oro in lamina, smaltato en ronde bosse; niello; ferro; vetri; zaffiri; spinelli; perle; cammeo in agata sardonica 66,5 x 43 x 23 cm Montalto Marche (Ascoli Piceno), Museo Sistino Vescovile

24 settembre  2017 – 30 gennaio 2018

Importante iniziativa al Museo Nazionale del Bargello: il Reliquiario di Montalto, attribuito all’artista francese Jean Du Vivier – attivo a Parigi alla corte di Carlo V, nella seconda metà del XIV secolo – sarà esposto per gentile concessione del Museo Sistino Vescovile di Montalto, nella Cappella della Maddalena del Museo del Bargello.

A seguito dei danni provocati dal terremoto del 30 ottobre 2016, il Museo Sistino Vescovile di Montalto che conserva, come suo tesoro più prezioso, il reliquiario donato da papa Sisto V, si trova in condizioni di incerta agibilità che rendono necessari interventi di restauro dello storico edificio e di ripristino di una condizione di fruizione che possa rendere di nuovo visibile questo rarissimo esempio di oreficeria medioevale oltre alle collezioni presenti. In questo frangente, il Museo del Bargello ha voluto ospitare il reliquiario, sia per continuare a proporre ai visitatori e agli appassionati un capolavoro di inestimabile  valore e bellezza, sia perché l’attenzione del pubblico non si distolga dalla critica situazione che il sisma ha provocato nelle regioni centroitaliane.

Il reliquiario si segnala per la particolare tecnica esecutiva conosciuta come dello smalto ‘en ronde bosse’ grazie alla quale l’artigiano-artista arrivava a colorare il metallo anche nelle parti aggettanti, col risultato di lucentezza pressoché pari a quella delle gemme e delle perle.

Un’importanza artistica e filologica particolare assume la parte in oro,

considerata la più antica ed attribuita all’orafo parigino Jean Du Vivier, del quale s’ignorano le date di nascita e morte, ma si sa che fu attivo alla corte del re di Francia Carlo V (1364-1380), tanto che proprio in un inventario risalente all’anno della morte del sovrano appare citato il Reliquario. Dello straordinario manufatto sono state ricostruite da tempo le vicissitudini (vedi didascalia nella prima immagine) che ne hanno determinato delle rivisitazioni sia nella struttura che nello stiledivenne, fin quando arrivò al papa Sisto V Peretti (1585-1590) che lo donò alla cittadina marchigiana di Montalto, “sua carissima patria”.

L’esposizione del Bargello ha lo scopo tra l’altro di promuovere una raccolta fondi destinata al restauro del museo di Montalto e di altri monumenti danneggiati dal sisma, appartenenti alla rete museale dei Musei Sistini del Piceno. Questo avverrà attraverso un crowdfunding e mettendo a disposizione nel bookshop del Museo del Bargello alcune pubblicazioni sul reliquiario.